IL NOME – Perché “Torre dell’OCA”

Cercavamo un nome per la nostra associazione che fosse breve e allo stesso tempo riuscisse a racchiudere tutti i principi che guidano le nostre attività e a rappresentarne l’eterogeneità e le future evoluzioni. Volevamo anche un nome che fosse facilmente “internazionalizzabile” ma che fosse comunque legato al territorio e alla particolarità della sua sede…ed è così che è nato il nome Torre dell’OCA, che unisce ciò che rappresenta la torre – visione a 360° verso l’orizzonte, sicurezza, protezione, forza, crescita verso l’alto a ciò che rappresenta l’oca – il volo, la protezione, la guida, l’origine di tutte le cose.

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Per approfondire la simbologia legata all’oca potete leggere le curiosità che seguono:

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Accenni alla simbologia dell’OCA:

Associato al candore del bianco.
Fu considerato l’uccello che intermediava tra le persone e il mondo superiore.
Forte partecipazione all’universo simbolico della Grande Madre, la Terra stessa.
Associata al suono e alla musica in senso eminente.
In una visione ciclica del tempo il canto del cigno, che predice la fine, forse non è poi troppo dissimile dal verso dell’oca, che rappresenta la creazione e l’origine.
Rappresenta la vigilanza, l’attenzione, la sensibilità e la cautela.
Uccello solare, associato alla vita, alla creazione e alla rinascita.
Come molti altri uccelli, l’OCA rappresenta la fertilità femminile, la maternità e la vita domestica, il desiderio di “prendere il volo” e prendersi cura dei figli e del compagno.
Quando le oche migrano se una di loro si ferisce un’altra si ferma, la soccorre e non l’abbandona aspettando che questa guarisca o muoia.

L’OCA  anticamente era un uccello molto venerato:

Nella mitologia egizia il verso di Amon-Ra, che in forma d’oca sorvolò le acque deponendovi l’Uovo cosmico, fu il primo suono mai prodotto. Gli Egizi adoravano l’oca  come un uccello sacro solare, che aveva partecipato alla creazione di tutte le cose.
Diviene il simbolo geroglifico del KA del faraone.
Geb, il dio egizio della terra, regge sul capo uno dei suoi attributi animali, l’oca, detta anche “la grande schiamazzatrice”. Nel mito Geb, trasformato in oca, fa nascere il sole covando un uovo.

In India è la manifestazione della Grande Madre originaria, tant’è vero che fu chiamata anche la Madre dei Veda, creatrice della lingua scritta, dea della parola. Nella tradizione indù l’oca è al cavalcatura di Brahma.

 Tra i popoli centroasiatici soccorre lo sciamano nella sua ascesa al cielo.

Nella mitologia greca l’OCA era un attributo di Apollo, Afrodite e Hermes.
Eros, Dio dell’amore era in sella a un’OCA volante, e Priapo era costantemente accompagnato dalle oche sacre.
Un’oca era anche la compagna di Ares, considerato non solo il dio della guerra, ma anche dell’amore appassionato e della fertilità.

Nell’antica Roma, l’OCA era considerata l’uccello sacro della dea Giunone, e queste vivevano sul Campidoglio, là dove sorgeva il tempio dedicato alla dea. Fu gloriosa guardiana capitolina.

Per la cultura classica l’OCA e il cigno erano simbolicamente relazionati alla saggezza, all’iniziazione dei giovani. Nel medioevo il simbolismo si arricchisce della visione celtica, secondo cui l’OCA è simbolo dell’aldilà e guida dei pellegrini. I mastri costruttori delle cattedrali medioevali adottarono la zampa d’oca come simbolo di creatività .

I popoli antichi gaelici della Spagna settentrionale attribuivano al maestro l’appellativo di “oca” perché questa rappresentava una sapienza superioreguida inviata dagli dei.

Nell’ambito della cultura cristiana ritroviamo l’OCA alla guida di turbe di pellegrini diretti alla volta di Gerusalemme.

Possiede indifferentemente le tre aree cosmiche del cielo, della terra e dell’acqua;
è volatore, nuotatore e camminatore altrettanto robusto, per questa ragione si attribuiscono caratteristiche di conduttore d’anime, di guida verso l’Aldilà.

L’OCA selvatica è un migratore, il cui arrivo segna a sud l’inizio della stagione temperata e a nord quello della stagione più clemente. Sempre, comunque, un buon auspicio.

Quest’uccello è associato alla femminilità, alla bellezza intrinseca del sesso femminile e della mente superficiale, nonché l’abitudine di spettegolare, questo deriva probabilmente dalla sua andatura buffa e sinuosa, a noi piace anche questa caratteristica dell’OCA che rappresenta quel pizzico di gioco e frivolezza che ci aiuta a non prendere tutto troppo sul serio!

Interessante è anche approfondire i significati del “Gioco dell’OCA”, è un gioco sostanzialmente simbolico e, come la maggior parte dei giochi di percorso antichi, propone un percorso iniziatico.
Ad esempio  la spirale del gioco si svolge sempre in senso sinistrorso, come ad indicare che il raggiungimento del centro va inteso nel senso di una “via del ritorno“, di una risalita verso l’origine, verso l’Uno.
L’unico modo per poter vincere subito, senza fatica e senza continuamente fare affidamento ai dadi sarebbe quello di fare 9 al primo tiro e così arrivare al traguardo saltando di oca in oca ma questa possibilità è esclusa dalle regole!

E tutto questo, e non è poco!

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, abbiamo utilizzato OCA come acronimo di:

Rimuovi

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